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Il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky potrebbe firmare nei prossimi giorni un accordo con gli Stati Uniti per la gestione delle terre rare e delle risorse minerarie del Paese. Secondo quanto riportato dal Financial Times, il patto prevede che il 50% dei proventi derivanti dallo sfruttamento delle risorse venga destinato a Washington. In cambio, Kiev spera di ottenere maggiori garanzie di sicurezza e un rafforzamento dei legami con l’amministrazione americana.

L’accordo include anche petrolio e gas, e il valore complessivo delle risorse interessate è stimato in 12.000 miliardi di dollari.

La posizione della Casa Bianca

Inizialmente, il piano prevedeva che gli Stati Uniti avessero diritto a 500 miliardi di dollari derivanti dallo sfruttamento delle risorse. Dopo un primo rifiuto da parte di Kiev, l’amministrazione Trump ha modificato la proposta, eliminando questa clausola.

Secondo alcuni funzionari ucraini, le condizioni negoziate sono ora più favorevoli rispetto alla bozza iniziale, anche se la gestione del fondo comune rimane sbilanciata a favore di Washington.

I dettagli dell’intesa

L’accordo prevede la creazione di un fondo congiunto tra Washington e Kiev, nel quale gli Stati Uniti avranno un ruolo dominante. Tuttavia, le risorse attualmente sfruttate dall’Ucraina – come i giacimenti di gas e petrolio che finanziano il governo – sono escluse dall’intesa.

Una clausola ottenuta da Zelensky stabilisce che gli investimenti americani debbano finanziare esclusivamente progetti in Ucraina e contribuire allo sviluppo economico del Paese.

Le incognite: mancano garanzie di sicurezza

Nonostante l’imminente firma, permangono molte incertezze. In particolare:

  • Le garanzie di sicurezza: l’accordo non prevede ancora alcun impegno ufficiale da parte degli Stati Uniti per proteggere l’Ucraina da future aggressioni.
  • La giurisdizione legale: Washington vuole che il patto sia regolato dalla legge statunitense, mentre Kiev preferirebbe un quadro giuridico internazionale.
  • Il controllo americano sul fondo: i dettagli sulla percentuale di partecipazione statunitense e sulla gestione della proprietà congiunta delle risorse restano indefiniti.

Zelensky tra pressioni interne e la firma dell’accordo

Il presidente ucraino potrebbe recarsi a Washington già questo venerdì per firmare l’intesa. Tuttavia, prima della ratifica ufficiale, dovrà convincere il Parlamento di Kiev ad accettare un accordo che – secondo alcuni analisti – cede il controllo di metà delle risorse strategiche dell’Ucraina agli Stati Uniti.

Nel frattempo, il Cremlino segue con attenzione la situazione: Vladimir Putin potrebbe reagire con nuove pressioni militari o diplomatiche per ostacolare l’intesa.

Per ora, il destino delle ricchezze ucraine resta legato ai negoziati con Washington, ma senza un chiaro quadro di sicurezza, l’accordo potrebbe trasformarsi in un’arma a doppio taglio per Kiev.

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